mercoledì 12 febbraio 2020
Dietro a un grande bambino c'è spesso una grande scuola, e al suo fianco compagni di classe grandissimi. Come quelli di Angelo (nome di fantasia) che, per aiutare il compagno che soffre di problemi d'udito, stanno imparando la Lingua dei segni italiana (Lis) in modo da poter comunicare, giocare, scherzare e imparare assieme a lui. Succede lungo lo Jonio Cosentino, nell'istituto comprensivo di Cariati diretto da Agatina Sandra Giudiceandrea, che crede molto in una didattica dell'inclusione. Le lezioni speciali di Lis coinvolgono gli alunni della scuola dell'Infanzia che frequentano il plesso "Marco Venneri" come Angelo che è sordo dalla nascita. «L'attività condotta dalle insegnanti, col coordinamento della docente di sostegno nonché interprete Lis Rosaria Vulcano – spiega la professoressa Assunta Scorpiniti – consiste nell'insegnare la lingua Lis a tutti i bambini della sezione, in modo che Angelo non si senta nemmeno per un momento escluso a causa della sua sordità». D'altronde i piccoli, nella loro ingenuità, continuano a chiedere alle maestre: «Come si dice questo nella lingua di Francesco?». "Trattandosi di bambini di soli tre anni – spiega la docente Vulcano – l'apprendimento della Lis avviene attraverso formule di gioco e facendo spesso ricorso al canale visivo». Un gioco che fa crescere tutti.
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