martedì 26 febbraio 2019
Nella 2ª A della Scuola media Carducci di Piacenza non si imparano solo inglese o spagnolo. Alunni e insegnanti infatti si sono messi a studiare un linguaggio speciale: quello dei segni. Il motivo? Poter comunicare con Paolo, un compagno di classe sordo. L'idea è venuta alla professoressa Tiziana Bifulco e ha incontrato l'adesione entusiastica di tutti. «Ci siamo tuffati in quest'esperienza che non è certo semplice», sottolinea l'insegnante, che non a caso ricorre all'immagine del nuoto: «È come esserci immersi in acqua, e aver lentamente imparato a nuotare, insieme, per raggiungere un amico che ci ha fatto conoscere un mondo nuovo». Grazie alla disponibilità del dirigente scolastico Alberto Mariani e dei docenti della scuola, che hanno concesso alcune delle loro ore, due insegnanti della lingua dei segni, Gabriella Petrone e Natalia Tuzza, ogni settimana sono in 2ª A per spiegare la storia dei sordi, la psicologia, le regole dell'alfabeto dei segni. Si è cominciato con dieci ore lo scorso anno scolastico, da settembre 2018 si è deciso di raddoppiare. E se per gli adulti l'esperienza conferma che la scuola è palestra di integrazione in grado di abbattere le barriere, per i ragazzi quel che conta è la forza dell'amicizia: «Siamo contenti perché oggi possiamo scherzare e parlare con Paolo liberamente».
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