sabato 26 aprile 2008
Ancora Padre Pio. Ieri anche "Repubblica" si accorge del fenomeno " p. 1: "S. Giovanni Rotondo, Migliaia in coda"" " e lo tratta due volte. Prima con Jenner Meletti (p. 15): "File, flash e maschera di silicone. La cripta di P. Pio in diretta Tv. Al via l'ostensione del corpo"" Ben scritto, da cronaca leggera, tutto colore e un pizzico di ironia da superiorità laica. Segue poi lezione scientifica che «scopre gli altarini». Inizio in prima e tutta p. 37: "Padre Pio e l'Italia dei miracoli", ove Adriano Prosperi «ex cathedra» laica, risalendo al 1552 e oltre, spiega ai «rudi» lettori che certe cose arretrate e barbare sono roba tipicamente italiana, segno del vecchio cattolicesimo, ragionando suadente su materia e spirito, «santità» come «astinenza sessuale» che porta incorruzione e conseguente «ostensione del corpo» " esibizione ostentata spettacolare " e quindi speranze taumaturgiche" Con ciò tutto chiaro, e tra le righe leggi che nel tutto è incluso anche qualche recente esito elettorale" Ci pensi su, vai avanti e per «l'ostensione dei corpi»
trovi su due pagine intere (44-45) un grande corpo nudo di donna per pubblicità snellimento: anticorruzione laica! E a proposito anche p. 17: "A Lecco nei boschi: cinque vittime, bianche e dell'Est". Poi p. 22, grande titolo, "Bologna, violentata nei bagni della scuola". Barbarie cattolica o modernità laica? Per caso, però, l'intera p. 49 è riservata a "La lezione di Morin": il grande socio/filosofo francese illustra da par suo "La sfida della complessità", e" mette in guardia dalle semplificazioni. Letta bene in redazione? E da Prosperi?
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