mercoledì 3 marzo 2010
Ieri Olga, la giornalaia ucraina che parla italiano meglio di me, mi ha dato due copie del "Foglio". Moltiplicazione in controtendenza - oggi va di moda l'esclusione, p. es. dalle liste elettorali e dai teleschermi - ma forse profetica. Infatti sul "Foglio" (p. 2) trovo tre "lezioni" fuori posto. Nella prima Luigi Manconi " scrive anche su "Unità" e affini: magari ti critica, gli rispondi, ma non ti pubblicano (successo a Malpelo di recente) " con titolo "Buona morte" spiega cosa intende per "pietà, compassione e amore", e quindi che sbagliano Papa, vescovi e con loro "Avvenire", a ritenere immorale e inumana l'eutanasia. Bella pretesa di rimproverare chi da 2000 anni ha un umanesimo e una morale profondi e ci ragiona su, solo perché non s'inchina ai presunti interpreti autentici dello spirito del tempo. In realtà Manconi pare non capire che l'opposizione morale detta "cattolica" vuol dire in pratica che, trattandosi di fare per tutti una legge che non permetta più tragedie come quella di Eluana Englaro, vescovi e cattolici coerenti, d'accordo con il Papa, pensano " e ad "Avvenire" oltre a pensarlo lo scrivono " che sia loro diritto dire i loro "sì" e i loro "no" e perciò " è democrazia! " se in Parlamento Manconi e Co. non sono maggioranza l'eutanasia non passa. La lezione è fuori luogo. Finito? No, perché lì accanto c'è una lezione di tutt'altro segno: "Vescovi emiliani spiegano a vescovi italiani come difendere la vita nelle urne". Arduo tentativo di descrivere divisioni nella Chiesa su un impegno cruciale che nella Chiesa italiana è, invece, di tutti. Lezione di troppo. E lo è anche, appena sotto, una bacchettata incredibile a don Massimo Camisasca, discepolo di Don Giussani, perché " orrore! " si fatto ritrarre "in clergyman". Pulpiti supponenti"
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