venerdì 21 marzo 2003
Guerra e lezioni. C'è chi le dà anche al Papa. Magari censurandolo. Mercoledì sul «Secolo d'Italia» neppure una riga al «monito del Papa» - «Risponderete della guerra davanti a Dio» - che è in prima pagina sul «Messaggero» e anche sull'insospettabile «Giornale»: «Il Vaticano agli americani: chi attacca ne risponderà davanti a Dio»! Lezione ammutolente. Su «Panorama» (20/3, p. 46) invece lezione diretta: «Grave errore per la Santa Sede aver assunto una posizione così sbilanciata sull'Iraq, e così ostile agli Stati Uniti». Papa «sbilanciato»? O qualcuno ha gli occhi storti? Doppia lezione anche ieri a Papa e Vaticano in evidente debito formativo dalla cattedra di «Libero». Nelle «Lettere» è privilegiato per posizione e caratteri «un lettore toscano, grande invalido sul lavoro», per cui «il Papa ha di fatto scomunicato Bush» mostrando «elevato rancore e facendo arrivare un sostegno solidale (?) a Saddam Hussein». Leggi e sospetti che talora l'invalidità vada ben oltre il lavoro. Seconda lezione sempre su «Libero» di ieri: due parlamentari di maggioranza ammoniscono la signora Veronica Lario, consorte del presidente del Consiglio: si può stare «insieme con il Papa e contemporaneamente con l'America»! Bella scoperta. Forse non ora, e non su questa guerra! Sempre che non si pensi a un Papa con se stesso e contro se stesso, «contemporaneamente». Loro «non pensano»? Pensano, ma lì sotto le radici sono fragili, il frutto cade prematuro ...e non tutti si chiamano Newton.
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