sabato 12 dicembre 2009
«Inostri valori non sono negoziabili». Così giovedì "Repubblica" (pp. 52/53) titolava l'ampia e bella intervista di Orazio La Rocca al cardinale Camillo Ruini sul grande Convegno internazionale che a Roma affronta i massimi problemi di ragione, scienza, tecnica, religione, fede e teologia nel mondo moderno. Titolaccio: con deficit da polemicucce laiciste pigre e idee mal digerite. Due ricordi, invece, dovuti a "Il Fatto" (10/12). A p. 15 " "Vittime dimenticate" " ricordava che oggi è il 40mo anniversario della strage di Piazza Fontana (12/12/1969). Subito tante vittime, e altre due in seguito, Pino Pinelli e Luigi Calabresi. E a me torna in mente don Corrado Fioravanti, prete e mio vecchio amico: era lì, nel salone della strage, tra i clienti, come sempre al servizio dei suoi ragazzi di strada con i quali aveva fondato una Cooperativa che fabbricava aceto, restò illeso e semivestito, salvato da una colonna, e dopo l'esplosione pronto a soccorrere i feriti e benedire i morti" Seconda nobiltà, e ancora tanta pietà. Sempre "Il Fatto" (p. 9) titolo triste: «Muore di freddo a Roma Sher Kahn, leader dei clochard». Racconta l'assurda morte di questo esule, da decenni in cerca di pietà, e lì accanto accanto a lui, in foto, c'è l'immagine di don Luigi Di Liegro, altro amico fraterno ed esemplare di accoglienza evangelica senza paure. Oltre pietà e sdegno " c'è ancora chi muore dimenticato da tutti e disprezzato fino all'ultimo! " la memoria di due preti, Corrado e Luigi, tra Milano e Roma. Può anche farci capire l'indegnità di certe polemiche leghiste e l'importanza del Convegno di Roma.
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