venerdì 10 ottobre 2008
Lepidezze: leggerezze allegre, ma qualcuna pesa lo stesso. Questa è super. Martedì' "Liberazione", p. 14, titolo: "La Bibbia in diretta Tv. Addio laicità sul piccolo schermo". Boris Sollazzo scrive allarmato dalla trasmissione di Raiuno e RaiEducational, e alla fine dei suoi dichiarati "cattivi pensieri" " in realtà per essere cattivi ci vorrebbe ben altro, Ndr " chiede" «una bella lettura integrale del Corano»! Non basta. Lì accanto, stesso Sollazzo, forse per rivedere la laicità cui ha appena detto addio, chiede una diretta Tv con «140 ore di lettura per "Manifesto" e "Capitale" di Marx, libri che hanno cambiato il mondo»! Certo: a parte le centinaia di migliaia di proletari che si presenterebbero per leggere, sarebbe un vero sollazzo! Un po' leggero ieri su "Repubblica" (p. 28) " ometto la firma, perché altrimenti pare ce l'abbia personalmente con l'autore " anche il falso o (siamo buoni!) il malinteso per cui citando questo brano di Zagrebelski, definito «lucido», e cioè che «un sistema di governo in cui le decisioni legislative siano la traduzione immediata e diretta di precetti e norme derivanti da una fede (fede in una verità religiosa o mondana, comunque in una Verità), sarebbe inevitabilmente violenza nei confronti dei non credenti», si conclude tranquillamente così: «È purtroppo il caso dell'Italia». Ma l'autore c'è o ci fa? Ha letto quell'«immediata e diretta»? Davvero da noi si legifera «immediatamente e direttamente» con i precetti della fede? Non ci sono i partiti? Non c'è il Parlamento? Le leggi le fanno i preti o i parlamentari eletti da tutti i cittadini? Che sollazzo!
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