domenica 25 giugno 2006
«Corsera» ieri (p. 15) titolino: "Chiesa cauta, ma non chiude alla scienza". Parlerebbe il presidente del Senato Franco Marini, la tesi pare ovvia, e certo il suo discorso è stato più ampio, ma capisci che per qualche testa di redazione, dire che "la Chiesa non chiude alla scienza" è clamoroso, e ci si fa un titolo pensato pesante, ma leggero leggero. Già: quando c'è di mezzo la Chiesa tutto pesa. Sempre ieri sulla "Stampa"(p. 1) il commento di politica interna non ha di meglio che aprirsi con tre battute di un cardinale tutte insieme e fuori contesto: sull'esito del voto per le politiche, per il Quirinale e sulla durata del Governo. Predicano "laicità", ma se serve chiudono un occhio. E qualcuno è sempre in guerra. Su "Repubblica"(p. 23) Maria Novella De Luca sente il ministro Bindi sul problema delle "badanti", ma non resiste, e appena quella accenna a "paesi assai più laici del nostro" scatta: ""lei ha parlato di paesi laici. Non le sembra che negli ultimi anni ci sia stata un'ingerenza crescente della Chiesa nella politica?" Riflesso di Pavlov, dici "laico" e viene da solo: "Chiesa a gamba tesa che pretende di imporre"" Pesante. Spiace che il ministro non ribatta a muso duro che no, ma se la cavi evocando "il rischio di un nuovo conflitto tra tendenze clericali e laiche". Peggio: sul "Corsera"(p.22) pezzo confusissimo su "Le religioni che affrettano l'Apocalisse" e su "Libero"(p. 21) raccontino africano sugli anglicani che "benedicono le nozze gay". Pesante infine Carlo Flamigni("Unità", p. 27) che sulla bioetica accusa secco Chiesa e cattolici di "rifiuto assoluto di dialogare". Speriamo sia un malinteso.
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