Il vescovo che convertì i Visigoti alla retta fede
sabato 13 marzo 2021
Grazie a san Leandro di Siviglia «nuovi popoli» nacquero «d'un tratto per la Chiesa»: si tratta dei Visigoti, che erano ariani e furono riportati all'ortodossia anche grazie all'opera di questo vescovo vissuto nel VI secolo. Nato a Cartagena verso il 540, era il maggiore di quattro fratelli, tutti diventati santi. Si fece monaco e verso il 577-578 fu nominato vescovo di Siviglia, quando la Spagna da più di un secolo era sotto il dominio dei Visigoti, in maggioranza ariana. Leandro riportò molti all'ortodossia e tra questi ci fu anche Ermenegildo, il figlio del re Leovigildo, che non ebbe nessuna pietà per il giovane ribelle e lo condannò a morte. Leandro dovette fuggire a Costantinopoli dove divenne amico del legato di Roma in Oriente, il futuro papa Gregorio Magno. Attorno al 586 poté tornare a Siviglia. Il nuovo re, Recaredo, nel febbraio del 587 passò al cattolicesimo sancendo di fatto la conversione dei Visigoti. «Quelli che prima ci facevano soffrire con la loro durezza, ora ci consolano con la loro fede», disse Leandro al terzo concilio di Toledo nel 589. Morì tra il 599 e il 600.
Altri santi. San Sabino, martire (III sec.); sant'Eldrado di Novalesa, abate (IX sec.).
Letture. Romano. Os 6,1-6; Sal 50; Lc 18,9-14.
Ambrosiano. Ez 20,2-11; Sal 105 (106); 1Ts 2,13-20; Mt 6,6b-13.
Bizantino. Eb 6,9-12; Mc 7,31-37.
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