sabato 11 novembre 2017
Nel mio quartiere così ricco di negozi e vetrine allettanti, due ragazze si fermano davanti al negozio di un gioielliere e sento questa conversazione: «Bella questa collana di perle!», «Meglio questo bracciale di brillanti e oro», «Sì ma quando lo metti? Te lo rubano subito...», «Si può nascondere sotto le maniche del piumino», «Allora a che serve se non lo fai vedere? Andiamo in quell'altro negozio dove sembra tutto vero e non lo è», «Ma si vede che sono falsi», «No, chi se ne accorge. Prendiamo quelli dei banchetti, per sabato andranno benissimo».
Mi piacerebbe fare il giro della piazza e godere di questi piccoli strappi di vita che insegnano a giudicare la realtà delle cose, ma ho promesso di finire di leggere il libro di Ermando Vadagnini che riesce a dare alla vita del giovane De Gasperi una dimensione facile da comprendere anche per chi la vuole leggere oggi, lontano dalle polemiche e nella virtù storica che dona il tempo. L'autore ci ricorda che non si può parlare di un politico di professione senza approfondirne il primo periodo giovanile e soprattutto senza comprendere che sulla base delle virtù civili, in Alcide De Gasperi si venne ad innestare un insieme di concezioni di matrice religiosa che gli erano state trasmesse dalla famiglia, dalla scuola vescovile e dall'esperienza del movimento cattolico. Dall'università alla direzione del giornale, Il Trentino, a deputato alla Camera di Vienna. E qui Vadagnini mette in rilievo quanto turbava nell'animo del nostro deputato di Trento il nazionalismo esasperato dei vari gruppi che componevano il vasto impero austro-ungarico, continuamente in lotta con il governo centrale ed anche tra loro.
Attento era il giovane deputato a far valere le richieste della sua gente umile e bisognosa. Ma improvviso è lo scoppio della guerra quando sessantamila giovani trentini vengono subito inviati sul fronte orientale mentre segue la chiusura temporanea della Camera. L'autore infine ci ricorda l'opera di quel Comitato di soccorso creato dal Governo quando De Gasperi aveva assunto il compito di visitare i campi di raccolta dove i suoi concittadini erano stati confinati per toglierli dalle linee di guerra. Passato quindi dall'attività giornalistica, al compito di deputato, infine all'aiuto ai profughi della sua terra non lasciò mai il suo compito di essere sempre d'interprete e di sostegno alla sua gente. Il valore del volume sta anche nell'aver riempito con paziente ricerca qualche vuoto lasciato dagli scritti di altri autori negli anni passati.
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