sabato 14 settembre 2002
Spiace apparire crudeli, ma al contrario di quanto scritto ieri, stavolta Francesco Merlo non ha imitato Paganini: ha ripetuto. Scrive, sempre su "Sette" (12/9), "A proposito delle nozze Aznar" e ironizza su tutti, Aznar, Cossiga, i matrimoni vip, che per lui sono "esibizioni di forza, una distruzione di ricchezza che deve mettere in soggezione gli invitati". Ha ragione. Ma esagera, nel seguito. Lancia frecciate a tutti, e giacché c"è, da buon "laico" professo, si attacca" alla religione. Pure "il povero Gesù" - scrive - a Cana fu costretto alla "esibizione di forza", a "fare il suo primo miracolo" cambiando l"acqua in vino, "per consentire agli invitati di ingozzarsi di pernici e branzini"" Proprio come al matrimonio della figlia di Aznar. Ma a Cana era un signor vino! Tanto buono - continua - che "giustamente Gesù se ne vantò con lo sposo: "Tutti servono da principio il vino buono, e poi, quando finisce, quello cattivo. Tu hai conservato finora il vino buono!"" Citazione dal Vangelo (Gv. 2,10), scrupolosa, ma attribuita a Gesù, e ad un Gesù "vanitoso" per la sua "esibizione di forza", proprio come un vip" E invece nel testo chi parla così non è Gesù, ma il capotavola, che si congratula con lo sposo" Peccato per Merlo. Lui scriveva, certo, ma forse, profetico, aveva già presente il titolo, stesso "Sette", p. 115: "Fatevi una bella dormita". Ed eseguiva. Capita anche ai migliori. Ma da allora qualcuno l"avrà svegliato. Quando certi colleghi vogliono "esibire la loro forza", magari citano il Vangelo, ma spesso incespicano. È il sonno della "ragione laica"!
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