martedì 14 febbraio 2017
Talora in pagina il ridicolo pare cercato, e subito raggiunto. Sabato esempio perfetto ("La Verità", pp. 7 e 19): «Dalla Ue al Vaticano criticano Trump, hanno innalzato muri dappertutto»! Fabrizio La Rocca indignato ricorda giustamente la tragedia troppo dimenticata delle foibe e poi, passando per Obama, Hillary Clinton, George W. Bush e dintorni, ce l'ha con chiunque non abbia apprezzato con entusiasmo il muro anti-migranti che Trump vuole più arcigno
e impenetrabile. E che c'entra il Vaticano? Pronta citazione dell'eletto Donald: «Il Papa ha grandi mura in Vaticano!». E già: da quelle parti hanno saputo che «tra l'848 e l'852» Papa Leone IV fu «prototrumpista», e infatti costruì 3 chilometri di muro alto anche 14 metri. Quel Papa era con Trump e contro gli immigrati! Scontato, anche se ricordano che allora arrivavano «i Saraceni», non i profughi da guerra e fame. Non importa: serve per la polemica, che torna anche a p.19. Un'altra denuncia: Ignazio Mangrano deplora che oggi ci sia «il Cristianesimo annacquato». Lo trova nei libri per la scuola di religione, e allora se la prende con la Cei di oggi facendo finta di ispirarsi – figuriamoci! – a Benedetto XVI. Loro in redazione il cristianesimo lo vogliono marmoreo, e invece oggi lo trovano molle... Sì! Inflessibile sempre, respingente anche con chi oggi arriva fuggendo da fame e morte! Che dire? Che ovviamente in redazione c'è anche chi comprende la distinzione tra i Saraceni di 1.200 anni orsono e i profughi di oggi, c'è anche chi non inventa citazioni false da falsi libri di religione, e non tutti sono ingenui come La Rocca (forse fresco di mestiere, forse vecchio di malizia), tra i testi approvati dalla Cei capace di promuovere solo «rare eccezioni, come quello di don Luigi Giussani». Sì, ma ormai pare più forte di loro: su certe cose non pensano, non scrivono e non fanno niente se prima non si attaccano al Trump!
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