sabato 13 giugno 2009
Follia nel titolo: "Il Papa lancia la crociata contro Cina e India" (Libero 11/6, p. 21)! A te pare che parole simili possano venire solo da squilibrio o da ricerca voluta, come effetto strumentale, dell'arruolamento del Papa stesso in un'altra «crociata», ma del tutto senza croce o addirittura con croce uncinata, contro tutto ciò che dice povertà di popoli bisognosi di aiuto che invocano solidarietà e rinunce ad ogni egoismo, anche contraffatto da religione" Titolo folle, allora di un articolo firmato da una collega preparata, che qui però spara " solito spartito della ditta, Ndr " contro «cattocomunismo» e «buonismo» che non c'entrano niente. Il pezzo in sostanza vorrebbe essere l'ennesima anticipazione profetica, in realtà del tutto ovvia e generica, della prossima enciclica sociale del Papa, di cui riassume i contenuti preannunciando persino le parole. Leggi così che nel testo «il termine "giustizia" è molto frequente, addirittura una cinquantina di volte», e che «centrale è il concetto di solidarietà sociale», e via profetizzando. Tutto ovvio e lecito, per carità, nel filone oggi di moda anche su altri giornali, che anticipano sempre testi e parole del Papa senza poi mai dover rispondere di ciò che scrivono, ma quel titolaccio, con «il Papa» che «lancia la crociata contro Cina e India», in pratica «contro» popoli di quasi tre miliardi di persone, fa davvero accapponare la pelle, almeno a chi la ha normale. Solo pesante impreparazione dei titolisti, o anche furbesco tentativo di accaparramento del Papa nella falange di chi desiderebbe che «il prossimo» sia per calcolo meno prossimo possibile? Chissà!
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