giovedì 1 maggio 2014
Sono i cittadini ad adeguarsi a quanto il legislatore decide. E i cittadini dovrebbero pure credere che il legislatore agisca pensando all'interesse di tutti. Ma talvolta, lo schema s'inverte. Capita allora che i gesti di pochi cittadini anonimi, con la loro esemplarità, prendano l'ascensore al pian terreno per giungere fino ai piani dove abitano i professionisti dell'“interesse generale”. In Francia, è appena accaduto qualcosa del genere. Nel cuore profondo del Paese, a Saint-Galmier, dove 5mila anime vivono su una collina che domina una vallata, i dipendenti di una ditta d'acqua minerale avevano appreso il dramma di un collega. Il suo figliolo di 10 anni, colpito da un tumore, si preparava a un trapianto disperato. La generosità ha allora spiccato il volo. E il padre ha scoperto di potersi dedicare interamente al figlio grazie a mezzo anno di ferie ceduto dai colleghi.L'esempio ha preso l'ascensore. E ieri, il Senato ha varato la “legge Mathis”, dal nome del bambino spirato. Un dipendente potrà «rinunciare anonimamente e senza contropartita a una parte o a tutti i giorni di riposo non presi» per cederli a un collega con un figlio sotto i 20 anni «colpito da una malattia, un handicap o vittima di un incidente di particolare gravità». Non è stato semplice. Ma anche nelle pieghe verdi più discrete e periferiche di un grande Paese centralistico può brillare sempre il germe buono di una conquista nazionale.
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