Le difficoltà ci inducono a ricalcolare la strada
giovedì 5 dicembre 2019
Ingannare il cervello umano è facile: basta trovare la giusta prospettiva. Oggetti che sembrano reali visti sotto un punto di vista diverso svelano l'inganno. E non succede solo con gli oggetti. Simone, sessantatre anni, parla con un amico riguardo a una promozione lavorativa. «Sapevo che avrei potuto arrivare all'obiettivo annuale di realizzare trentadue eventi formativi e ne sarei stato felice. Qualche settimana fa mi è arrivata un'email dalla direzione, c'era scritto che avrei dovuto fare quarantacinque eventi. Ero felicissimo! Poi, qualche giorno dopo, è arrivata la seconda email. Gli eventi erano in realtà trentadue, c'era stato un errore di calcolo. Quello che sarebbe stato un momento di felicità si è trasformato in un attimo di delusione». Basta un attimo. Cambia la prospettiva, e la felicità diventa altro. Così come può accadere il contrario, come racconta Alessandro: «Da quando mi è stata diagnosticata la fibromialgia è cambiato tutto nella mia vita. Mi sento quasi in imbarazzo a dirlo: sono più socievole, amo finalmente la vita, lotto per lasciare il segno in qualche modo. Prima non ero così». Cambiare prospettiva spesso è solo un limite dettato dalla paura, perché la nostra mente è già abituata a essere sorpresa da nuove interpretazioni della realtà. Nella vita quotidiana siamo arricchiti dalle nostre difficoltà, spesso non ce ne rendiamo conto. Siamo quotidianamente obbligati a ricalcolare il percorso, a studiare una nuova strada per arrivare alla meta. La stessa cosa succede con i dispiaceri che incontriamo sul nostro percorso. Diversi per peso, colore, intensità. Diversi per percezione. Eppure sono tutte occasioni di crescita. Certo, egoisticamente sarebbe meglio che certe cose non succedessero mai. Eppure chi ha sofferto qualcosa è sempre più completo. Il cambio di prospettiva risiede anche nella obbligatorietà di scavare nella nostra anima. Simone e Alessandro si incontrano una sera per andare a giocare a bowling. Tra un tiro e l'altro si scambiano gioie e delusioni, ignorando completamente cosa ci sia dietro.
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