sabato 24 aprile 2021
E tu cosa vuoi sapere questa settimana che sia successo al mondo? E quando lo sai cosa credi di poter fare? Cosa contro la fame, la povertà, contro questo invisibile nemico della nostra vita che la scienza cerca di combattere in ogni modo? Tu che non hai più l'età per andare a sostenere chi soffre, che non ti è permesso neppure di vedere il tuo parente ammalato? Come entrare nell'esercito di coloro che aiutano, curano e raccolgono l'ultimo respiro se questo non può essere il tuo lavoro, il tuo impegno? Allora mi dirai debbo aspettare che la fortuna faccia la sua strada e intanto aspettare, aspettare. E non siamo solo noi europei dei quali abbiamo notizie più certe, ma sappiamo che si muore in fretta senza aiuti nelle foreste dell'Amazzonia, nelle terre dell'India e certo in altri Paesi di cui i nostri quotidiani non danno reali notizie. Niente comunque ha mai scomposto in tal modo la tranquillità del mondo allo stesso tempo. Le guerre sono state crudeli e a volte devastanti, ma si sono accontentate di spazi, anche se vasti, limitati. La nostra oggi è una guerra di difesa combattuta da tutta la Terra verso un nemico che cambia il proprio assetto quando vuole. È una scommessa che dobbiamo vincere tutti per tutti. È la prima volta dalla creazione umana che abbiamo un compito assolutamente comune. Ma forse non è la prima volta se guardiamo i resti di certi animali non più esistenti che si trovano sconvolti in alcune profondità della terra. Animali, ma non uomini. Ora siamo stanchi di tanti sacrifici imposti alla nostra vita ed è arrivato il momento, sembra, nel quale dobbiamo superare la paura e riprendere, almeno in parte, la vita normale. Quale sarà il risultato di questa libertà che ci viene offerta? Alle fine cadremo di nuovo nel male che non perdona, o vincerà la volontà di vita e di lavoro? C'è il viso di qualche medico che mostra incertezza, quasi timore che si ripresenti il caso dell'anno scorso dopo quell'estate di vacanza che portò un autunno in cui non c'era più spazio in ospedale per gli ammalati. C'è una parte di società che ci fa riflettere sul lavoro che necessita di essere rimesso in moto. L'economia sembra inviare un grido d'aiuto. Questa è la nostra nuova prova e speriamo sia spinta solo dalla necessità di un equilibrio economico e non solo dalla richiesta di non perdere ricchezze a volte accumulate in questo tempo di dolore e di morte. Quante piccole imprese non troveranno più la forza di riprendere il lavoro. Quanta gente avrà bisogno di aiuto in una società che anche in un momento di grave malattia ha saputo far evolvere il tipo di lavoro e quante nuove piccole imprese hanno saputo prendere vita, spinte dalla necessità e dall'inventiva. Il cervello umano trova vie nuove quando quelle antiche non servono più. Dobbiamo ai nostri giovani alcune vie nuove da seguire e dovremmo aiutarli nelle loro esperienze. È il loro tempo che sta arrivando veloce, non è nostro compito frenare, ma dare aiuto e coraggio, pazienza e serenità.
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