martedì 24 marzo 2015
"Fatto", 21/3, p. 19: «A chi si inchina la Madonna». Furio Colombo legge che il vescovo di Oppido Mamertina come regola alle "processioni" ha ordinato che «i portatori della Madonna debbono essere scelti tra fedeli di provata testimonianza cristiana» e si indigna sicuro: per lui «il buon frequentatore della 'ndrangheta è sempre un fedele di provata testimonianza cristiana…». Con postilla immediata: «In suo modo particolare, si potrebbe dire». In realtà quel «modo particolare» è proprio quello messo fuori gioco dal vescovo. Lui insiste: «il rapporto tra fede ostentata e malavita è notorio». E perciò il vescovo chiede non «ostentata», ma «provata» testimonianza. Colombo non capisce, perciò legge anche il futuro ironizzando: «la Confraternita deciderà…(e) chi porta la Madonna saprà» quando, dove e in che modo «si inchinerà»! Fa il profeta, ma a sua insaputa e su cose che non conosce! Libertà, e chi vivrà vedrà. Stesso giorno, si offre anche un altro "profeta", Guido Ceronetti, e non a caso sul "Foglio" (p. 1): «Misericordia! Il vescovo di Roma non potrebbe avere un po' più di pietà per la sua Diocesi?». Solitario da sempre, lui talora pare anche un po' misantropo: terrorizzato dal solo pensiero di un «rovesciarsi folle di milioni di mezzo mondo nell'imbuto» di Roma, diventa anche lui profeta rievocando la tragedia delle... Termopili. Avrà in mente i versi immortali di Simonide: «Dei morti alle Termopili gloriosa è la sorte»? Mistero. Profezia sul "Foglio": Giubileo funesto! Ma tu giri pagina e leggi: «Al Muftì saudita il dialogo non piace». Che dire? Tre profezie, anzi tre visioni: sulla malavita, sul Giubileo e, questa islamica, sul dialogo. Ecco: ai "muftì de noantri" non piacciono le processioni della Madonna, e non piace il Giubileo della misericordia. Siamo realisti: sono i gusti di chi non sa eppure sentenzia.
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