domenica 31 gennaio 2016
Qualcuno, anche buon cristiano, se ne è dimenticato, ma le Chiavi del Regno ricevute da Cristo, Pietro le ha passate a tutti i suoi successori, anche a quelli che non piacciono al solito buon cristiano un po' giornalista e un po' profeta (un po' anche di sventura). Quelle chiavi sono spesso usate, come dimostra l'attuale Papa, che francescanamente spalanca le porte del Regno della Misericordia, ben sapendo che esse, allo stesso tempo, fanno arrugginire i cardini delle portæ inferi, impedendone la completa apertura. Peccato che, invece di esultare per un Pontefice come questo, il suddetto "buon cristiano", forse convinto di essere almeno un po' un Isaia, scriva articoli e libri al ritmo di una rotativa. Con questi, cerca di convincere non solo i suoi lettori ma persino il Pontefice che «il Papa "Non è Francesco"». L'ultimo libro, uscito in questi giorni (Il Giornale, giovedì 28) è presentato come «La profezia finale che fa tremare la Chiesa» (Libero, c.s.). Che l'Autore sia il «Tetraisaia»?IL MATRIMONIO: DA QUANDO?Il manifesto si chiede: «Da quando la parola famiglia, che nella sua etimologia indoeuropea indica un insieme di persone, coincide con la coppia di uomo e donna?» La risposta è facile e persino in rete: almeno da quando è cominciato il tempo storico. «In tutti i popoli e a qualsiasi livello di civiltà... Nel codice di Hammurabi (1792 - 1750 a. C.): il matrimonio è valido se c'è un contratto scritto, con il quale l'uomo compra la moglie. In Egitto e in Mesopotamia con tre varianti: monogamia, poliginia (un marito, più mogli) e poliandria (una donna, più mariti), il primo era il più diffuso». Il web dimentica, però, che per ebrei e cristiani il matrimonio coincide con la creazione dell'uomo e della donna, che conclude tutta la Creazione. Se non lo sa, è scritto nella Bibbia.COSCIENZE DUEMILAL'Unità (domenica 24): «Dove c'è amore c'è famiglia. L'unica famiglia è quella felice», firmato Giuliano Gasparotti, Pd, presidente di "Cantiere Idea". Una grande idea, ovvia ma da non rovinare con i progetti alla Cirinnà. La Stampa (domenica 24): «Dateci unioni civili». Ci sono anche quelle barbare?Il manifesto (domenica 24): «È l'ora dell'amore». L'amore a ore?Il Fatto Quotidiano (lunedì 25) «Le Fattucchiere: questioni d'amore e di affetto – Il sesso non è un optional come il tom tom. Va fatto, eccome». No comment. Il manifesto (martedì 26): La vignetta di prima pagina: un vescovo (Bagnasco?) che dice: «I figli non sono un diritto, sono un dovere». Strano, ci ha azzeccato.Il manifesto (mercoledì 27): «Lgbt: sabato è nata la coscienza collettiva […] ma se non verranno anche il matrimonio egualitario e le piene adozioni, il ddl Cirinnà può diventare la pietra tombale sulle nostre rivendicazioni». Coscienza sabbatica a sfondo tombale.
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