Laudi, polifonia e contemporanea nel "rosario" di «Stella del nostro mar»
domenica 3 maggio 2009
Nella chiesa-santuario del convento della "Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" al Colletto, incastonata tra le colline piemontesi nei dintorni di Pinerolo, la musica è di casa, così come lo è la preghiera; perché questo splendido scrigno di opere d'arte e di spiritualità, da oltre cinque secoli approdo sicuro per pellegrini e devoti, da qualche anno ospita anche una pregevole rassegna dedicata alla musica antica.
Dalla costola di questa manifestazione e dai festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario della fondazione del luogo di culto carmelitano è nato l'incantevole progetto discografico intitolato Stella del nostro mar (pubblicato da Glossa e distribuito da New Communication); un omaggio sonoro ispirato e rivolto alla figura della Vergine, declinato dall'ensemble Cantica Symphonia attraverso quattordici brani che rappresentano i grani di un'ideale corona musicale del Rosario, la maggior parte dei quali sono riconducibili all'epoca della nascita del santuario. Tra laude anonime e mottetti dovuti ad alcuni eminenti maestri attivi tra Medioevo e Rinascimento " da Josquin Desprez a Heinrich Isaac, da Jean Mouton a Francisco de Peñalosa, da Adrian Willaert a Ludwig Senfl " le sole eccezioni riguardano i due lavori appositamente commissionati ad altrettanti autori contemporanei, tra gli echi "gesualdiani" del madrigale spirituale Stella del nostro mar di Carlo Galante (classe 1959) e l'impronta austera del Benedicta et venerabilis di Yakov Gubanov (1954).
Le quattro le voci del gruppo (quelle del soprano Laura Fabris, dei tenori Giuseppe Maletto e Fabio Furnari, del baritono Marco Scavazza) si addentrano nella pura essenza di una musica che sa di arte del contrappunto e geometria, ma che trova le proprie radici in un'autentica esperienza di fede; parte da qui un'interpretazione, quasi una sentita meditazione, che sa essere delicata ed equilibrata, ma anche vibrante e appassionata nel rileggere magistralmente questo repertorio alla luce di un'impalpabile candore, pregno d'emozione e d'intensità metafisica, destinato a celebrare la grandezza incommensurabile di quel «fiat», quel «sì» con cui la Madonna ha scelto di rispondere alla chiamata del Signore e che ha cambiato per sempre la storia dell'umanità.
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