giovedì 6 ottobre 2016
È sempre rigorosamente vietato (e pericoloso) lanciare oggetti allo stadio. Tranne ad Alessandria, in una occasione particolare. In seguito alla collaborazione tra l'Alessandria Calcio, Ascom e Unicef, per la prima volta in un campo di calcio italiano si è assistito a un "bear toss", ovvero a un "lancio dell'orsacchiotto". Nell'hockey americano accade spesso, soprattutto nel periodo natalizio, ma per l'Italia è ancora una novità. I peluche, nei giorni precedenti, sono stati messi in vendita nei negozi della città e il ricavato è stato devoluto all'Unicef, per aiutare i bambini più poveri. Ma la parte più bella doveva ancora venire. Lunedì sera, durante la pausa tra il primo e il secondo tempo della partita di Lega Pro Alessandria-Cremonese, lo speaker ha invitato tutto lo stadio a lanciare in campo, direttamente dagli spalti, gli orsacchiotti. I peluche sono stati raccolti dai ragazzi delle squadre giovanili e poi consegnati all'Unicef di Alessandria, perché fossero distribuiti nei vari ospedali pediatrici della provincia. «Vogliamo poter regalare almeno un sorriso ai bambini che sono ammalati. Sarebbe bello se questa iniziativa facesse scuola – dicono gli ideatori – e se anche altre società di Lega Pro imitassero il nostro esempio». L'Alessandria calcio, d'altra parte, è abituata a sognare. Nella scorsa stagione è arrivata in semifinale di Coppa Italia con le blasonate Milan, Juventus e Inter. Già allora l'orso (storico simbolo della squadra) aveva volato in alto. Lunedì, l'ha fatto per un motivo ancora più nobile.
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