mercoledì 3 marzo 2021
La sterminata bibliografia sull'I-King, il Libro dei Mutamenti, testo fondamentale della saggezza cinese, si arricchisce del nuovo contributo di Alberto Lomuscio, semplicemente intitolato I-King, col sottotitolo «Percorsi celesti nel labirinto terrestre» (Iduna, pagine 278, euro 20). La prima stesura dell'I-King è attribuita al mitico imperatore Fu Hi, vissuto 5.000 anni fa. Fu completato dal Re Wen e da suo figlio, il Duca di Zhiu, circa 3.000 anni fa; Confucio lo commentò e perfezionò poche centinaia di anni prima di Cristo. L'I-King fu introdotto in Occidente nella traduzione di Richard Wilhelm (1873-1930) e l'impulso decisivo alla conoscenza e diffusione dell'I-King è stato dato da Carl Gustav Jung (1875-1961), che analizzò i fondamenti psichici del simbolismo numerologico del testo. Gli elementi basilari dell'I-King sono costituiti dagli otto trigrammi formati dalle possibili combinazioni di linee intere (yang) o spezzate (yin), sovrapposte in parallelo; le tre linee rappresentano la triade Cielo-Uomo-Terra; gli otto trigrammi, uno sull'altro a due a due, danno luogo a 64 combinazioni di sei linee yin/yang: sono i 64 esagrammi in cui consiste l'I-King. Le linee possono essere fisse o mobili: una linea intera mobile si trasforma in linea spezzata fissa; una linea spezzata mobile si trasforma in linea intera fissa. Il metodo più semplice per costruire gli esagrammi è il lancio di tre monete uguali, attribuendo a una faccia il valore 3 (yang) e all'altra il valore 2 (yin). Sei lanci danno queste combinazioni: 2+2+2=6, linea spezzata mobile; 2+2+3=7, linea intera fissa; 2+3+3=8, linea spezzata fissa; 3+3+3=9, linea intera mobile. Gli esagrammi si formano scrivendo le suddette linee partendo dalla prima in basso; trasformando le linee mobili in linee fisse come sopra indicato, si ottiene un altro esagramma di confronto. I testi, compreso quello di Lomuscio, dànno l'interpretazione di ciascuno dei 64 esagrammi. Non è un gioco: occorre che il lancio delle monete sia fatto con la massima concentrazione e con la mente sgombra. L'I-King non è una pratica divinatoria, è un aiuto per decidere, senza intaccare il libero arbitrio. L'apporto essenziale di Jung è il concetto di sincronicità, elaborato nel 1950: il termine descrive una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato. La sincronicità è relativa quindi alle "coincidenze significative". Con parole di Lomuscio: «La sincronicità è basata sul fatto che due eventi non si manifestano insieme in quanto uno è causa dell'altro, bensì perché si assomigliano e quindi si attraggono». Le risposte dell'I-King non sono ultimative: offrono spunti, consigli per prendere decisioni. Jung era incerto se scrivere o no la prefazione a un'edizione dell'I-King; lanciò debitamente le monete e risultò un esagramma che suggeriva di scrivere quella prefazione. Ho un'esperienza personale: un amico era incerto se scrivere un saggio che gli era stato richiesto. Lanciammo le monete e risultò lo stesso esagramma che aveva indotto Jung a scrivere quella prefazione. L'amico, dunque, scrisse quel saggio che si rivelò utilissimo.
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