venerdì 20 febbraio 2009
"L'Italia, la Chiesa e una laicità positiva" ("Repubblica", p. 1): è il titolo dedicato ieri al presidente della Camera Gianfranco Fini che riflette sulla storia italiana «inestricabil-mente intrecciata alla vicenda del cristianesimo e della Chiesa romana». E sempre ieri, sul medesi-mo giornale, sono espressi giudizi sprezzanti per il 25° anniversario dell'aggior-namento del Concordato. Un pendolo: c'è anche una laicità negativa. Infatti di recente, sullo stesso quotidiano, si trovavano grandi elogi per "Famiglia Cristiana" in tema di accoglienza di chi arriva da noi spinto da fame e disperazione mentre, su questo argomento, altri giornali, che ieri esaltavano il Concordato, rivolgevano al settimanale ruvide critiche. Ebbene, ancora "Famiglia Cristiana", numero di questa settimana, titola così sulla vicenda Englaro: "È stata eutanasia". Adesso, quei giornali che la elogiavano sull'immi-grazione, additeranno "Famiglia Cristiana" al disprezzo dei lettori, tacciandola di essere senza pietà, clericale e succube del Vaticano. Già: una laicità a fisarmonica, in altalena perenne. Che dire? Viene spontaneo, qui, evocare "Il blocco mentale". Sul "Corsera" di ieri (p. 1) era il titolo del "fondo" di Pierluigi Battista che parlava del pregiudizio per cui da sempre la nostra sinistra non riesce a cogliere la realtà vera della società, ma vale anche, a sinistra e a destra, per «il blocco mentale» di chi non sa cogliere la realtà della coerenza della Chiesa, non rendendosi conto che essa è sempre misurata con criteri che vengono da «un Altro». Perciò, pendolarmente, chi la vuole piegare alla sua logica, va sempre fuori misura.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI