mercoledì 14 luglio 2010
«Mi piace chi dice le cose in modo chiaro»! Su "Liberazione" (11/7, p. 12) il sen. Ignazio Marino apprezza una chiara «etica della laicità». Parola magica! Una volta «libertà, uguaglianza e fraternità!» " oggi è festa della Bastiglia! " ora basta «laicità» e giù applausi, ma quella laicità è sempre e solo pensiero, parola e azione contro Chiesa, preti e cattolici. Questa laicità da noi ha già alle spalle 150 anni di sconfitte? Niente: hanno la fissa di una «laicità» triste, contagiosa e ridicola. E per antiche colleganze spiace a Malpelo che l'altra sera ci caschi anche il Tg3 notte, con "marchetta" pubblicitaria ad un libro su" «L'oro» dei preti " fatti e chiacchiere alla pari " con l'autore che depreca spavaldo lo «scandaloso» 8 per mille " «un miliardo di euro»! " e confonde Cei e Vaticano. E quel giorno su tutti i giornali c'era il sequestro, e proprio di «un miliardo di euro», a una sola banda di camorra. Già: a loro preme solo quella «laicità» lì. È la loro Bastiglia: "Allons enfants"! Però di laicità ce n'è anche un'altra. Ieri per esempio sul "Foglio" (p. 2) l'allegro Ruggero Guarini, compunto "laico" non credente, è certo fin dal titolo che oggi preti e vescovi «non credono più all'Eucarestia». E allora «l'elogio dell'Eucarestia» lo canta lui. Bravo, ma quella certezza? Tra l'altro scrive che per accorgersi che nella Chiesa c'è ancora chi fa l'adorazione eucaristica è dovuto andare" in «un piccolo incantevole monastero» a Teano, e poi spiega a tutti che «la transustanziazione» eucaristica in fondo è come la «fotosintesi clorofilliana» e la nostra «assimilazione delle sostanze nutritive». Troppe pretese, o no?
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI