venerdì 27 febbraio 2009
Pasticci smemorati, tra Collegno ed annunci di esequie. Dopo un mese di polemiche pubbliche "L'Espresso" (26/2, p. 13) dedica una pagina allo sciagurato negazionismo di mons. Williamson, con una tirata illustre che parte con voluta ironia: «Nuntio vobis gaudium magnum: il negazioni-smo non c'è. Papa Ratzinger lo ha condan-nato. Che cosa non può un sommo pontefice! Anche negare il nulla!» Ironica omelia laica destinata non solo al «reverendo Richardson». «Richardson»? Sì, per 4 volte, sia nel testo che nei sommari redazionali, in cui quello che in realtà è Williamson è detto uno dei «quattro vescovi ordinati nel 1998 a Econe». Peccato che fosse il 1988! Sbagliato il nome, sbagliata la data, sbagliata l'ironia ritardata che pare pretenda di irridere Papa e Chiesa. Una Collegno, per smemorati. Non basta, lo stesso "Espresso" abbonda di annunci funebri involontari. A p. 20 si dice che "M", supplemento satirico già defunto «in edizione cartacea» sull'"Unità", andrà in rete con «finte inchieste» e «dialoghi per precari». Insomma: l'obitorio telematico sarà allegro. A p. 22 poi arriva quello triste, sulla manifestazione «micromegalomane» di sabato scorso a piazza Farnese. Compagnia di «maschere» varie, e presenti «alcuni sacerdoti cattolici». Già: se no che esequie sarebbero state? Basta con il funereo? No. A p. 17 Edmondo Berselli annuncia che «il Pd va a pezzi». Dà infatti per scontato che «la vera linea di divisione», da quelle parti, «corre ancora tra laici e cattolici». Malpelo ne dubita, ma se fosse davvero così, ci sarebbe da discutere solo la lapide. Condoglianze?
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