domenica 13 dicembre 2020
Si avvicina il Natale e a Napoli si rianima San Gregorio Armeno, la via ottocentesca dei pastori e dei presepi. Dopo una lunga chiusura dovuta alla necessità di rispettare le distanze d'obbligo fra un visitatore e l'altro per evitare "contatti" che diffondano l'epidemia in quello che è poco più che un vicoletto in salita, ecco di nuovo le botteghe di artigiani e di "mastri" architetti e scultori dei paesaggi e delle figure natalizie, che incorniciano la Grotta della Natività. È un ritorno alla vita nonostante tutto, un richiamo e una speranza di normalità pure in un momento così drammatico per l'avvenire del mondo. Il flusso di visitatori e acquirenti è regolato da transenne che impediscono il prevedibile sovraffollamento. Quest'anno infatti c'è una novità, il "regalo" d'addio che il calciatore più prodigioso del mondo ha fatto alla sua città di adozione, insieme con la sua vita. E i maestri presepiali napoletani ricambiano l'amore con una statuina di Diego Armando Maradona che lo ritrae con le ali come un angelo che accoglie i pastori alla Grotta della Natività. Dirà qualcuno: inopportuna mescolanza di sacro e profano. Ma Maradona-angelo è soltanto la testimonianza più commovente dell'affetto che l'ingegno e la fantasia di un popolo porteranno sempre al campione da poco scomparso.
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