sabato 25 marzo 2017
Esplosione attesa. Già 15/3 titolo in prima pagina de “L'Osservatore” in protesta dopo le «sentenze relative alle coppie di maschi»: «Contro le donne»! «Per affermare un presunto diritto alla procreazione da parte di omosessuali» si sancivano le donne «escluse dalla cosa più importante di tutte: la procreazione di un essere umano». E “Avvenire” – già 10/3 – aveva lanciato ancora una volta l'allarme: «una rivoluzione antropologica»! Ignorati? Da subito peggio: su “Repubblica”, stesso 10/3, «Padri gay: via libera alle adozioni». Per loro «nulla da invidiare»! Salvo un solo dettaglio: manca “la” madre! Seguiva, inesorabile, la consueta pappetta filosofica a firma Michela Marzano: «Hanno vinto i bambini». Contro le donne e madri! Ma per fortuna anche altri leggono, pensano e alla fine ieri è arrivato l'inatteso “sgrullone”: una tempesta di proteste ovunque, proprio in nome delle donne. Qui naturali tre pagine di cronache e commenti: Tarquinio: «Bandire la surrogata: il tempo è adesso», Susanna Tamaro: «Non in mio nome», Antonella Mariani: «No all'utero in affitto», Lucia Bellaspiga: «Ora di dire basta». E di nuovo “L'Osservatore” (p. 4): «Una questione di civiltà», e Sylviane Agacinsky: «Riprendiamoci la maternità»! Un piede di pagina su “l'Unità” (p. 3): «Nuovo schiavismo». Sul “Corsera” appena una brevina: «Lorenzin: l'utero in affitto diventi reato universale». Marina Terragni: «Oscurata dai social perché mi oppongo all'utero in affitto», “La Verità”, p. 12: «Ma non starò zitta». Dovunque: questa è “la voce delle donne”. Spiace a chi scrive leggere che la presidenza della Camera – quasi 20 anni orsono feci alla futura presidente la prima intervista per il GrRai – ha accolto ma
non patrocinato l'evento, con la motivazione che «il tema è dibattuto e controverso». Con rispetto: da noi tutto è sempre dibattuto e controverso. E allora le Autorità istituzionali non dovrebbero parlare mai?
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