mercoledì 5 gennaio 2022
Non è un vademecum che pretenda di insegnare che cos'è la vita a chi non ne vuol sapere o presume di saperlo già. Il piccolo libro di Alessandro Macaluso, insegnante di storia e filosofia in un liceo di Cagliari, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana con il titolo Vivere liberi e felici (pagine 136, euro 12), convalida il sottotitolo a prima vista pretenzioso: Un'indagine esistenziale. Si tratta, infatti, di una riflessione sul senso della vita, autenticata da pertinenti citazioni che spaziano dai classici al magistero degli ultimi pontefici. Il primo dei nove brevi capitoli si intitola “La verità del desiderio e il desiderio della Verità”. L'autore è perentorio: «L'uomo può ignorare il richiamo alla verità della propria esistenza per comodità, attaccamenti e paura, ma il percorso della felicità segue solo la via della verità». Verità che non è un'idea o qualcosa di cerebrale, ma è una Persona, viene spiegato nel secondo capitolo, non solo perché Qualcuno ha detto: «Io sono la via, la verità, la vita», ma perché l'uomo, per vivere felice, «ha bisogno di amare altre persone e sentirsi amato da loro». Nel terzo capitolo, Macaluso analizza per punti le caratteristiche dell'amore e dell'amicizia: l'amore vero cerca l'eternità; il vero amore è sempre qualcosa di totalizzante; la presenza della persona amata non estingue ma aumenta il desiderio di chi la ama; l'amore e l'amicizia promuovono la crescita della persona amata; l'amore e l'amicizia sono per le persone e non per le loro qualità. E la scoperta dell'Amore di Dio invade ogni esperienza di amore umano: con parole di papa Francesco, «solo grazie all'incontro – o reincontro – con l'amore di Dio, che si tramuta in felice amicizia, siamo riscattati dalla nostra coscienza isolata e dall'autoreferenzialità. Giungiamo a essere pienamente umani quando siamo più che umani quando permettiamo a Dio di condurci al di là di noi stessi perché raggiungiamo il nostro essere più vero». I capitoli 4 e 5 mettono a tema il rapporto tra libertà e felicità, centrato su questa calzante definizione di san Giovanni Paolo II: «In fin dei conti, mi sembra che la libertà dell'uomo sia ciò che ciascuno discerne in sé quando si sente responsabile». Ed esiste una vocazione alla libertà, aggiunge Macaluso: «La possibilità di scegliere il proprio destino è quella di scegliere la destinazione finale del viaggio della propria vita. La realtà del Paradiso (...) è perciò necessaria per l'importanza della nostra libertà, così come lo è la possibilità dell'Inferno, che essenzialmente è la perdita di Dio per sempre». Lasciamo al lettore la curiosità di scoprire i suggerimenti degli ultimi quattro capitoli. La sintesi di questa “indagine esistenziale” è nell'ultima domanda: «Chi è più libero di una persona innamorata e felice?».
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