sabato 3 giugno 2017
Ancora guerra, grida, morte e distruzioni? Di nuovo Kabul? Gli anni di vita che abbiamo in dotazione sono tali che dovremmo cercare di usarli piacevolmente e non facendoci continuamente del male. Anche perché quei sogni di grandezza, di felicità senza confini, di benessere senza nome che dovrebbero essere lo scopo finale di ogni conflitto, non raggiungono mai un sicuro spazio per una lunga e completa pace. Sono tempi brevi che noi uomini, come le formiche nei boschi di montagna, lavoriamo con certezza di costruire per un futuro certo e pieno e usiamo fatica, buona volontà, interesse ed anche, in un primo tempo, collaborazione e aiuto uno con l'altro. Finché raggiunto un certo benessere e tranquillità materiale veniamo punti dall'incertezza, dal volere di più, dall'invidia e quello che abbiamo con fatica costruito non ci basta più. Siamo a questo punto disposti a mettere in gioco ogni cosa pur di seguire quel dio incontentabile che ci promette un futuro pieno di grandezza: «Prendi in mano un bastone, un fucile, prendi un aereo e scarica la tua voglia di successo con il fuoco che uccide». Cosa raccontare a quei bambini della scuola elementare che l'altro giorno mi hanno dedicato le loro canzoni, i giochi, i disegni, il racconto della loro vita di ogni giorno, anche non facile, ma ridisegnata dalle loro maestre con grande serenità? Ogni difficoltà ha la sua vittoria se l'animo coltiva equilibrio e positività. Quei bambini con i grembiuli colorati non erano più quelli del mio tempo quando i genitori credevano di fare il nostro bene nascondendoci la realtà della vita che bisognava poi incontrare e vincere più tardi quasi da soli. Ora i fatti del mondo volano nell'aria delle nostre città e delle campagne ed è bene che vengano proposti anche ai giovanissimi con parole offerte alla loro capacità di comprendere e di giudicare con serenità d'animo. È questo il compito più difficile delle famiglie, soprattutto delle insegnanti alle quali è data la splendida possibilità di accarezzare l'anima innocente dei più piccoli e di portare ad un giudizio positivo della vita i più grandi. L'innocenza infine non è data dalla non conoscenza delle cose, ma dalla capacità di vedere luce anche quando è buio. Di credere e lavorare per il bene anche quando le passioni negative sembrano circondare la nostra vita. Quando la bellezza e la bontà si fanno cercare a lungo e ti sembra di camminare da solo. Anche allora, in fondo al tuo animo forse stanco, sentirai la musica sottile della tua innocenza di un tempo che non ti ha mai abbandonato in tutti i tuoi anni.
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