martedì 13 maggio 2014
«Fugge irrecuperabile il tempo. Queste sono parole di Virgilio che nel terzo libro delle Georgiche annota quanto presto passi il tempo agli agricoltori che operosamente lavorano per coltivare i campi. Questo passo non è dunque pertinente alla filosofia della vita umana ma i lettori di Virgilio fin dall'antichità giudicarono che queste parole fossero di grande importanza ed espresse con una gioia della brevità. Percepiamo la fuga del tempo specialmente nell'età in cui cominciamo a divenire vecchi. Se ben ricordiamo quando eravamo piccoli il tempo per noi non era veloce ma piuttosto in quei giorni che precedono la festa di domenica il tempo pareva quasi immobile. «Tutto porta via il tempo»: anche queste sono parole di Virgilio che nelle Ecloghe mette in scena il pastore Meri che ricorda la sua perduta giovinezza. Seneca spesso ha meditato del tempo che fugge e sembra quasi essere angosciato ed oppresso per la velocità del tempo. Ma a questa massima di Virgilio alcune altre vanno aggiunte colte da altri poeti. Orazio scrisse nelle Odi qualcosa di simile: «Corre […]il tempo feroce». L'età (cioè il Tempo) sembra crudele ed empia non per altra causa ma perché rapinosa fugge e chi ieri era un giovane di solida forza ecco oggi ha i capelli bianchi e passeggia tremulo con l'aiuto del bastone e non ricorda le gioie d'amore e le ragazze neppure lo vedono. I vecchi per via sono invisibili agli occhi. Anche Ovidio negli Amori ha scritto qualcosa di simile ma non identico: «Scivola occultamente e inganna la volatile età». Se Orazio aveva attribuito al tempo la ferocia e la crudeltà quasi fosse il tempo l'empio sicario che ci aggredisce violento per rapinarci della vita, Ovidio invece giudica il tempo un truffatore ed un ingannatore: mentre da giovani godiamo quell'imbroglione di nascosto ci borseggia della gioventù. Penso che questi poeti romani per loro esperienza scrivessero queste massime, e che non fosse d'obbligo aver compulsato i libri dei filosofi per comprendere che il tempo fugge, ma sembra equo ricordare quel detto di Eraclito: «Tutto scorre». Molto ho appreso dal Dizionario di Renzo Tosi stampato a Milano.
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