martedì 7 marzo 2017
«Venero le scoperte della sapienza e i loro scopritori; mi piace accostarle come eredità comune» (Seneca, Lettere a Lucilio, 64, 7)
Accade di solito che, non potendo l'amore e la benevolenza del buon padre di famiglia essere limitata al presente, questi morendo lasci ai figli superstiti tutti i beni accumulati da vivo, grazie ai quali prolungare i benefici passati con la promessa di vantaggi futuri. Così non solo nella stirpe (in cui certo la stessa Natura volle che le impronte di parentela rimanessero come impresse), ma anche nelle risorse e ricchezze, con cui tutta la famiglia verrà sostenuta, i discendenti continuano a rispettare e curare il nome paterno, avito e di tutti gli antenati. Ma fin qui s'è detto di cose comuni e, per così dire, profane, che restano racchiuse tra le mura domestiche. Se invece cerchiamo cose più grandi che, come patrimonio, possano sostenere non solo un privato, non una sola famiglia, ma per dir così la stirpe comune di tutta l'umanità, e non con abbondanza d'oro o d'argento né di qualsiasi altro genere di beni, che certo aiutano a vivere bene, ma piuttosto col massimo vigore di consigli e con la sapienza razionale, senza i quali nessuno potrebbe nemmeno sfiorare una vita beata; dove mai, mi domando, troveremo così illustre e ricca eredità? Non sbaglieremo affatto, credetemi, se diremo che si trova nelle lingue degli antichi, le quali almeno a noi, abitanti sotto questa parte del cielo, furono tramandate da greci e romani. Per loro mezzo, infatti, non solo i nostri antenati, che molto prima di noi gettarono le basi delle nostre nazioni, continuano ad abitare con noi, ma anche le loro scoperte e testimonianze illustrissime ci sono giunte e con esse ci ammoniscono tuttora, come buoni padri di famiglia, e tramandano tutto ciò che nei secoli scoprirono sulla condizione mortale. Stando così le cose non possiamo che esaltare con massime lodi coloro che, da poco, nel nobilissimo senato italiano, hanno deciso che così gran tesoro debba essere iscritto nell'albo del patrimonio dell'umanità. Essi infatti ci hanno mostrato la via per agire come eredi rispettosi. Resta quindi che a nostra volta agiamo da buoni padri di famiglia e mostriamo un animo all'altezza di quanto abbiamo ereditato dagli antenati.
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