martedì 28 marzo 2017
«Le bestie della stessa famiglia tra di loro si risparmiano». (Giovenale, 15, 159-160)
Cresce già da tempo fra tutti i popoli un rinnovato interesse per la Natura, che fa sì che tutti gli uomini siano presi da grande amore per tutti gli animali; anche quelli, dico, che una volta non accarezzavano neppure un cucciolo. Tutti dunque, come bevuto un calice di Circe, hanno iniziato a considerare sopra tutto (o a simularlo) la tutela degli animali e dei luoghi naturali; e non c'è più alcuno che osi sottrarsi a tale credo. A questo s'aggiunge che papa Francesco con un'enciclica ha acceso gli animi dei fedeli cristiani perché s'avvedessero della mano e del sigillo del Padre comune pure in altre creature. Per cui, se vedo la cosa in sé, sono del tutto d'accordo; se invece osservo più attentamente il modo in cui queste idee sono condotte, in tale difesa della natura percepisco un non so che d'innaturale. Infatti, pur se l'ho sempre pensata come Pitagora, che non v'è nulla di più nobile per l'uomo che sentire nel profondo l'armonia e l'affinità con cui è congiunto all'universo intero, vedo tuttavia alcuni che, col pretesto di quest'idea sacrosanta, ne traggono non miglioramento, ma impedimento all'umanità. Che c'è infatti, chiedo, di più contrario alla natura umana del mostrare incredibile benevolenza verso gli altri animali, mentre si hanno in odio e fastidio i simili dal primo all'ultimo? In ciò, per non dir del resto, c'è una certa insincerità: chi infatti può amare gli estranei, se non imparò ad amare i vicini? Ma codesto amore si sventola come bandiera, e in suo nome alcuni s'arrogano il diritto di denigrare, disprezzare, criticare altri che non paiono ugualmente accesi; anzi, li incalzano con una ferocia che nessun'altra belva ha mai usato sui suoi simili. Perciò non posso che stupirmi, se tale benevolenza nasca da vera sincerità d'animo o sia presa come maschera per celare una ferocia. Non credo, in verità, che gli uomini s'armonizzeranno col creato se non avranno ritrovato in sé le stesse virtù impresse dalla natura; da cui poi, come fiume in piena, scorrano verso le altre creature. Infatti, se davvero vogliamo rispettare la Natura, anzitutto dobbiamo rispettare ciò ch'essa ci ha infuso: e che tutto con un sol nome chiamiamo "umanità". Perciò agiamo così e, per meglio tutelare gli altri animali, difendiamo l'umanità.
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