martedì 27 settembre 2016
Si sa che Socrate, quando già stava per morire in carcere, parlava di filosofia con grande dovizia d'argomenti e di parole; e quando gli chiesero che cosa pensasse delle scienze naturali, rispose: «Costoro – per il cane! – son così pieni di sé nel dar conto d'ogni cosa, come se qualcuno mi dicesse che non posso uscir dal carcere perché son fatto di carne, ossa e sangue!». Così disse, lui che pure aveva letto con grande passione i libri d'Anassagora sulla natura. Ma in tali libri gli parve che mancassero molte cose, che riteneva non potersi afferrare con le mani o con gli occhi, ma solo con l'animo e la ragione. Perché non poche e di non lieve importanza sono le cose nella vita umana che non sono misurabili o calcolabili; e, se pur si potessero, non so se dovrebbero esserlo. Oggi però l'ammirazione verso gli scienziati è cresciuta a tal punto da affermare che non esiste nulla se non ciò è stato approvato e confermato dalla loro autorità; addirittura, noi che siamo ormai «liberi da ogni superstizione», non giuriamo sulle parole di nessuno, se s'allontana dalle dottrine scientifiche. Per quel che mi riguarda gli scienziati facciano pure ciò che compete alla loro professione: lungi da me, quasi accecato da una sorta d'avversione, lo sminuire tutti i vantaggi procuratici dalle loro ricerche. Né credo che i cultori di studi umanistici, se in realtà furono degni di tale appellativo, abbiano mai respinto dai propri interessi le scienze della natura. Mi risulta tuttavia difficile tollerare coloro che, disprezzando ogni altro approccio, sbandierano le scienze quasi fossero l'unica panacea per il genere umano. Pensano infatti che, qualsiasi cosa avvenga tra gli uomini, occorra rivolgersi ad esse quasi fossero una nuova religione. Vuoi un consiglio? Guarda le più recenti scoperte degli scienziati. Vuoi confessare i segreti dell'animo tuo? Rivolgiti a uno psicologo, che è più esperto. Tuo figlio è un po' troppo agitato? Consulta i medici, che non sia affetto da malattia mentale. Un altro è più timido? Queste difficoltà si risolvono con una medicina. Insomma, non c'è niente né fuori né dentro l'uomo per cui non si tenga nel massimo conto il loro parere. Eppure occorre guardarsi che, mentre riduciamo tutto a quest'unica certezza, non ci sfugga molto altro ivi non contenuto. Quanto a me, cambierò certamente opinione se qualcuno mi darà una pillola che, una volta assunta, consentirà agli uomini di vivere in modo saggio come Socrate e di morire coraggiosamente come lui.
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