mercoledì 24 luglio 2019
L'integrazione degli immigrati passa da un'accoglienza attiva fatta di corsi d'italiano e di mediazione culturale da parte di gruppi o associazioni di volontari, aiuto a entrare nel mondo del lavoro, inserimento nelle comunità cristiane o parrocchie, grazie a catechisti, preti e famiglie. Un'esperienza simile arriva dalla parrocchia di S. Vitale di Salsomaggiore Terme, diocesi di Fidenza e provincia di Parma, raccontata dalla famiglia Calanchi. Alcuni anni fa sono arrivati a Salsomaggiore due giovani immigrati nigeriani, Davide e Jimoh, di 23 e 28 anni. Dopo l'avventura dei barconi nel Mediterraneo, sono giunti a un centro di prima assistenza in cui hanno incontrato i volontari don Francesco Villa e i coniugi Elena e Gianpaolo, che insegnavano italiano. Racconta la coppia: «Condividendo i bisogni, abbiamo cercato trovare loro un lavoro, dopo che avevano imparato l'italiano». Aiutati da una comunità cristiana molto viva e accogliente, i due ragazzi nigeriani hanno espresso il desiderio di diventare cristiani. Seguiti dalle catechiste Chicca e Maura e dai sacerdoti don Piergiacomo, don Massimiliano e don Bogdan, a Pentecoste, hanno ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana dal vescovo di Fidenza Ovidio Vezzoli. È seguita una grande festa multietnica.
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