mercoledì 8 luglio 2015
Due giovani di 20 e 23 anni sono stati salvati nel canale di Sicilia. Dalla Nigeria all'Italia, passando per Niger, Mali, Algeria e Libia hanno intrapreso un viaggio che li ha portati a una “tappa forzata”, ma piena di speranza, nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale Umberto I di Siracusa, dove sono stati ricoverati a causa di varie fratture alle gambe. Secondo quanto sono riusciti a ricostruire i medici, i due ragazzi sarebbero stati buttati dal quarto piano dell'edificio in cui erano stati radunati prima della partenza dalla Libia poiché non avrebbero pagato l'importo richiesto.Il più giovane ha riportato una grave lesione, frattura e lussazione della articolazione tibio-tarsica con esposizione ossea e infezione, per cui è stato sottoposto a un primo intervento chirurgico con applicazione di un fissatore esterno «ibrido», «nel tentativo – sottolinea il direttore del reparto Corrado Denaro – di salvargli l'arto dall'amputazione». Anche il 23enne è stato sottoposto ad intervento chirurgico con fissatore esterno «ibrido», a causa delle fratture di tibia e perone e in «6 mesi e mezzo – sottolinea Denaro – potrà tornare a camminare da solo». «Sono situazioni terribili che colpiscono l'animo umano – dice il direttore generale dell'Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta –. Al nostro personale va il riconoscimento per l'impegno che quotidianamente profonde in una situazione di continua emergenza». Intanto la Nave Peluso della Guardia Costiera italiana, con a bordo 324 migranti salvati in tre recuperi a bordo di gommoni, ha raggiunto il porto di Augusta.
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