sabato 10 maggio 2014
Via della Lungara, vecchia strada della Roma del '500, scivola tra gli antichi palazzi che sembrano costruiti per difenderla dal Lungo Tevere dove corrono, come sciami di api, migliaia di macchine al giorno. Il vecchio fiume nel 1850 era arrivato con le sue inondazioni a toccare l'altezza di un metro e 70 dove oggi uno splendido giardino fa da corona alla palazzina dell'Auditorio, sede dell'Accademia dei Lincei.Arrivai nella grande sala mentre era ancora vuota dove un ragazzo suonava Bach col suo violoncello tenendo gli occhi chiusi quasi a proteggerne le note. Improvvisamente l'aula prese vita, ebbe inizio il convegno su «Scienza, sviluppo e occupazione». Nell'ambito della Strategia Europa 2020 si dovrà arrivare al 3% del Pil investito in ricerca. Dagli studi più recenti risulta che in Italia siamo ancora lontani da livelli di altri Paesi all'avanguardia della tecnologia. È perciò importante che ricercatori e uomini politici si impegnino in questo compito, che non è solo quello isolato del ricercatore delle università o negli studi di aziende private, ma che può favorire veri cambiamenti economici strutturali.Oggi più che mai c'è bisogno di collaborazione per avere migliori risultati pratici e per dare alla ricerca italiana una visibilità internazionale. Il presidente dell'Accademia Lamberto Maffei e Luigi Cumo, presidente della Società italiana per il Progresso delle scienze, hanno introdotto il tema della giornata e presentato al folto pubblico il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. La quale ha sorpreso chi non la conosceva per la sua profonda competenza dei temi e per la volontà di dare maggiore visibilità a questo mondo, che è sempre parso difficile da comprendere a un pubblico distratto e con meno istruzione in materia come siamo molto spesso tutti noi. Il direttore generale per liinternazionalizzazione della ricerca Mario Alì ha regalato il suo entusiasmo raccomandando un nuovo corso di maggiore collaborazione fra chi si occupa di ricerca ambientale, di politiche territoriali, di investimenti sociali, di ospitalità privata, senza dimenticare la Conferenza dei Rettori delle università italiane. Infine don Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma, ha ricordato l'interesse che l'idea appena lanciata di promuovere una Biennale della ricerca e dell'innovazione, potrà avere sugli studenti.Per il domani lavora anche Walter, giovane astronauta che mi ha dato la mano dicendomi che anche il suo lavoro richiede – oltre la preparazione specifica – innovazione, volontà, speranza.
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