L'Africa potrà accendere Spark, un frigorifero fatto di bambù e azionato dall'energia solare. L'innovativo aggeggio è stato partorito dai cervelloni del Politecnico di Milano nell'ambito del progetto «Polisocial Award», che stimola studenti e professori a partorire idee ad alto impatto sociale. Il bambù non è stato scelto a caso, visto che è un ottimo isolante naturale e resiste alle intemperie. Il bello del «Solar Photovoltaic Adaptable Refrigeration Kit» sta nel fatto che può essere realizzato con materiali reperibili in loco, semplicemente seguendo le istruzioni “open source” fornite dal Politecnico. Ciò consente di abbattere i costi di spedizione e contemporaneamente di migliorare le competenze tecniche del personale locale. Una bella spinta verso l'autosufficienza, che potrebbe dare nuovo slancio allo sviluppo dell'Africa. Un prototipo è stato installato ed avviato nel villaggio di Bangang, in Camerun, sembra con risultati incoraggianti. Il frigo «fai da te» offre un volume base di 250 litri, ma può essere adattato in formato gigante ed arrivare fino a 1.000 litri. Volendo, potrà dunque essere utilizzato da più famiglie o da una piccola comunità, abbattendo ulteriormente le spese. «La notevole riduzione dei costi dei componenti fotovoltaici registrata negli ultimi anni e le soluzioni tecniche innovative consentono di realizzare sistemi ad alte prestazioni, elevata affidabilità e costi contenuti» ha spiegato Claudio Del Pero, responsabile del progetto. L'università italiana, quando vuole, sa essere straordinaria. Come un frigorifero di bambù.
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