La sfera dell'interiorità di Garanca
venerdì 17 ottobre 2014
Non sono stati criteri artistici e tematici ben definiti a guidare Elina Garanca nell'impaginazione del programma del disco Meditation, bensì una serie di considerazioni assolutamente personali che la cantante lettone ha affidato alle note di copertina nel booklet del cd, dove si scopre come i confini della cosiddetta musica sacra vengano per l'occasione dilatati ben oltre quelli naturali della destinazione liturgica (e dintorni) verso quelli più ampi e indistinti della «sfera dell'interiorità».Accompagnata dal Latvian Radio Choir e dalla compagine orchestrale Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken diretti da Karel Mark Chichon, il mezzosoprano intraprende un «cammino di ricerca» in cui le grandi pagine sacre del passato, come il Miserere di Allegri e l'Ave Maria di Caccini, vengono affiancate a brani quali l'Inno pasquale dalla Cavalleria rusticana di Mascagni o il Salve Regina di Puccini.Interpretazioni generalmente più che convincenti di accostamenti per certi versi ineccepibili, non proprio come quelli che riguardano invece le musiche di due autori contemporanei lettoni, in cui la Garanca ritrova una dimensione di “pace e meditazione” attraverso il mondo del folclore e delle “figure magiche della natura”, evocate tra le “divinità del Sole” del brano Dievaines di Ugis Praulins (classe 1957) o nelle Silent Songs di Peteris Vasks (classe 1946).Elina GarancaMeditationDeutsche GrammophonEuro 19,00
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