venerdì 4 luglio 2014
«Ogni anima è una celeste Venere a ogni altra anima». Così inizia il saggio Amore di Ralph Waldo Emerson, un autore che abbiamo già incontrato in queste e altre avventure, uno degli uomini che fondano la letteratura statunitense a metà dell'800, accanto a Melville e Whitman. Pensatore a tratti geniale, si esprime in forma poematica. I suoi saggi vertono sui temi essenziali della vita: Natura, Amicizia, Amore, Intelletto. Straordinaria l'apertura, che, a moltiuomini nati nel Novecento può apparire scandalosa: ogni anima è una Venere a ogni altra anima. Non esiste una sola Venere, divinità dell'amore nel mondo classico. Ne esistono infinite: una per ogni anima. Ma la Venere che è nell'anima di ogni uomo è "celeste": appartiene a una realtà superiore a quella terrena, la realtà trascendente. Anche gli dèi greci vivevano in cielo, ma potevano manifestarsi quotidianamente sulla terra; la loro natura non era esclusivamente celeste come invece quella degli angeli.L'amore quindi non è soltanto una speranza, un desiderio, per l'uomo, ma è inscritto nel suo Dna, e quindi, se è impegnativo vivere onestamente e seguire la retta via, non è così difficile amare, perché l'amore è inscritto nel cerchio della nostra anima. Prosegue Emerson: «L'amore è onnipresente in natura come causa e ricompensa».
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