venerdì 31 maggio 2013
Gesù vede in lontananza su un altura a picco sul lago un branco di porci. Alcuni ragazzi stanno in giro fuori dai paesi con quelle mandrie. L'uomo Legione alza lo sguardo su di lui e con voce rotta dice: «Mandaci da quei porci, possiamo entrare in loro». Pietro tiene la mano sulla spada, pronto a ogni evenienza. Andrea e Giacomo stanno di lato, guardano senza capire bene. Gesù chiude gli occhi e mormora qualcosa. L'uomo si rovescia per terra, inizia a tremare, si rotola nella polvere gridando. Con la faccia sul terreno sbava e gorgoglia parole. Una poltiglia di polvere bestemmie e saliva. Come un poeta che cerca le parole. Intanto un movimento attraversa il branco di porci sull'altura. Un grugnito si alza lugubre, scomposto. Le bestie iniziano a correre, il lago è diventato oro e fuoco nelle loro pupille, l'aria brucia le setole, il grugnito si sparge violento nell'aria. Saltano giù dal balzo nell'acqua, con gridi fortissimi, schiume. Tre, cinque. Una ventina. I mandriani hanno assistito impotenti alla scena. Si sono viste le figure correre dietro ai porci verso il vuoto. Le grida. Poi scendono dall'altura, magri con le loro aste, spariscono nella luce livida. L'uomo nudo resta a terra, tramortito. Le braccia aperte, la pietra nella mano insanguinata che allenta la presa.
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