sabato 28 marzo 2020
Silenzi e parole, memorie e preghiera… Talvolta diventano una sola cosa. Pare non lo abbia sottolineato nessun cronista, ma il 25 scorso, festa dell'Annunciazione, papa Francesco nella Messa teletrasmessa da Santa Marta non ha tenuto l'omelia. Dopo la lettura del Vangelo del giorno, da Luca, lui ne ha di nuovo letto lentamente il testo e poi per qualche minuto ha taciuto… Davanti al “mistero dei misteri”, quello da cui tutto è cominciato l'unica parola degna di significato è quella divina: l'uomo ascolti! Scrivo mentre i giornali preannunciano la benedizione-invocazione delle 18, col Papa solo in piazza San Pietro vuota davanti al Crocifisso e alla Madonna… Silenzi che parlano. E Francesco ieri mattina all'omelia ha parlato del «silenzio» come unica risposta all'«accanimento diabolico contro la verità dei fatti e delle parole». Chi doveva capire avrà capito? Un filo di speranza… Altro? Sì! Su “Repubblica” ieri (pp. 1 e 21) memoria forte di Ezio Mauro per un lutto bruciante. È morto Massimo Vincenzi, collega che in prima persona per anni ha fatto parecchi giornali, da “Repubblica” a “La Stampa”, un talento innato per “creare” i quotidiani: dal nulla di ogni pagina sino al “via” di ogni giorno. Struggente, nella sua verità bruciante di dolore e di amicizia, il ricordo di Mauro: parole del cuore… Un vero addio! Tutto a posto? È l'ultima parola? Proprio l'ultima lasciata a questo “virus” universale che è la morte? Sia permessa senza pretese una speranza per tutti. Chi tutti ha creato e amato non trascura nessuno. L'ultimo “voltapagina” nel quale siamo maestri come Vincenzo è sempre il penultimo. Il vero Direttore di questo giornale universale che è la creazione è quello che ieri sera era in mezzo a piazza San Pietro insieme con Francesco. «Dov'è, o morte, la tua vittoria?» Tra silenzi e parole, memoria e lutto qui e ora, ma anche una speranza senza fine.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI