sabato 19 agosto 2017
La notte è profonda, niente si vede attraverso la finestra oltre la quale si potrebbe immaginare un prato, un deserto, un lago e al di sopra un cielo dipinto di nero. C'è un mondo che vive senza luce e sa trovare la propria strada, si muove sicuro fra l'erba alta, sui rami degli alberi, tra l'umidità delle ore notturne. Se avrai il coraggio di fare qualche passo senza l'aiuto di una lampada i tuoi occhi incominceranno a distinguere le foglie più luminose da quelle più scure. Poi la brezza leggera dalla notte ti aiuterà a distinguere il muoversi silenzioso della volpe dal fruscio delle ali della civetta. Griderai quando ti sentirai toccare le spalle, ma sarà solo il ramo dell'abete. E il sospiro del capriolo che sogna sdraiato tra il muschio ti fermerà sul sentiero che pensi di avere perduto. È la magia dei boschi oscuri che ha fatto raccontare alle nostre nonne le storie delle fate, delle streghe, del lupo cattivo che noi si stava ad ascoltare mentre la paura che scivolava come acqua sulle spalle ci insegnava il coraggio e la lealtà. Oggi il lupo cattivo ha l'aspetto di un uomo e corre sulle strade delle città uccidendo non per fame, come gli animali della notte, ma per il piacere di distruggere, di recare dolore e morte. Di fronte alle immagini di queste stragi improvvise ci chiediamo uno all'altro: perché? Cosa spinge l'uomo a procurare dolore, morte, disperazione senza averne compenso? Anzi con la quasi certezza di rimetterci la vita? Non si va a diffondere la propria civiltà, né a proporne una migliore, ma solo per spargere paura pensando che i popoli occidentali rinuncerebbero facilmente alla propria storia. E questo certo è il pericolo peggiore al quale siamo esposti quando la nostra reazione è quella di nasconderci piuttosto che andare incontro al male. È quel timore di non essere protetti a sufficienza che ci fa scegliere le spiagge più affollate piuttosto che le rocce dove è possibile godere solitudine e pace. Bisogna vincere quel senso di timore sul quale contano i demoni di oggi per farci rinchiudere ognuno nel proprio interesse senza guardare alla paura che copre gli altri. Solo tenendoci per mano noi tutti popoli liberi avremo la forza di vincere la violenza e il sopruso. Solo con la chiarezza, la sincerità, la collaborazione dimenticando l'orgoglio di arrivare primi potremo arrivare all'equilibrio necessario per una pace vera.
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