domenica 18 settembre 2016
Napoli non si arrende al degrado e al tragico fallimento delle sue librerie storiche, da Guida a Loffredo, che pure erano divenute, negli anni, fondamentali punti d'incontro e di scambio culturale e umano per i giovani della città. Proprio per questo e nonostante questi mestissimi precedenti, incredibilmente, la cultura nel centro storico partenopèo risorge e lancia un appello a ragazzi e ragazze che non lascino morire nella corruzione e nei loschi maneggi della criminalità organizzata una città che vantava, fino a pochi anni fa, una magnifica tradizione storica e letteraria. Così, con un coraggio che nessuno s'aspettava, con una "follia" come la chiama egli stesso che lo pone d'un tratto in prima linea fra i pionieri della riscossa civile e culturale napoletana, il libraio ed editore Vladimiro Colonnese, già titolare dell'accorsatissima bottega di via San Pietro a Majella, ha deciso non (oddio!) di dichiarare il fallimento come avevano fatto i suoi colleghi ma proprio di aprire, pensate un po', una seconda libreria-editrice nel cuore del centro storico, in via San Biagio appunto dei librai a pochi passi dall'abitazione seicentesca di Giambattista Vico. Ma tant'è! Le altre, più celebri librerie in città chiudono e si disperano ma Colonnese, con l'esempio indimenticabile del padre Gaetano fondatore della prima botteguccia di libri e di edizioni d'arte vicino al Conservatorio "San Pietro a Majella", va diritto per la sua strada: è fermissimamente convinto che il suo cammino sia quello di incoraggiare e diffondere la cultura a Napoli, di offrire un indispensabile approdo ai giovani della città di questi giorni tormentati.
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