domenica 4 giugno 2017
«Che barba, che noia. Gli attentati terroristici si susseguono implacabili in Francia, in Germania e in Inghilterra e noi continuiamo a pronunciare gli stessi discorsi…». S'inizia così (giovedì 25) un commento del direttore di Libero alle imprese dei «bombaroli», come li chiama lui, Vittorio Feltri.
Poi sui giornali compaiono quei giovani che hanno importato dalla Russia il "gioco" (la tragedia) della Blue Whale, il quale finirebbe con il suicidio: come quello vero della "balena blu" che – pare – si spinge volontariamente sulla spiaggia per morire. Una donna – raccontano tutti i quotidiani – ha buttato dalla finestra la bambina appena partorita perché – ha detto – «temevo che avesse una malattia letale».
C'è qualcuno che, troppo sofferente per un male inguaribile, si fa accompagnare in Svizzera per morire prima della propria fine naturale. Ogni anno centomila donne sperdute, sole e senza speranze – comunica il ministero della Salute – fanno "nascere da morto" il figlio che hanno in grembo prima che venga alla luce. Poi ci sono i femminicidi in famiglia o fuori: 179 nel 2015 e 120 nel 2016. Senbra che la morte diventi spesso manipolabile, trasferibile, prenotata a data convenuta.
Quando normalmente faceva da sé, la morte era quasi sempre uno dei cardini della nostra società. Era nascita a un'altra vita, aveva la sua solennità, spesso era una specie di lascito a chi resta di valori morali e spirituali. Adesso fra i tanti cosiddetti «diritti civili» c'è anche il diritto di morire e così invece di attenderla, la si reclama in proprietà, cercando di rubare il mestiere a Dio.
Il «diritto di morire» l'ha inventato, nel 2005, uno che nella sua vita ha salvato dalla morte molti malati, Umberto Veronesi. Questo grande medico ha lasciato scritto che «l'eutanasia non è la somministrazione della morte, ma è una delle cure di fine-vita»: un'affermazione transitata dal Sillabario laico di Veronesi all'Antilingua dei laicisti, quasi in coincidenza con la morte del medico. Che il Signore lo accolga per il bene che ha diffuso con l'amore per i malati. Ma la morte è stata ormai squalificata, impoverita, "laicistizzata". Aspetta di essere riscattata dai vivi: non una fine a piacere né un diritto, ma l'inizio dell'altra vita.

IL PASTORE ROBOT
In Parlamento giacciono 940 proposte di legge sulla tutela degli animali domestici. Berlusconi, si sa, ha già pensato a un partito animalista che alle elezioni potrebbe arrivare, a suo dire, a un 20 per cento. Qualcuno – scrive Il Tempo, giovedì 1 – propone di «inserire i quattrozampe nella Costituzione». Invece, in Germania, e proprio a Wittenberg, dove Lutero affisse le sue 95 tesi, è stato realizzato un «prete (?) robot» che dispensa benedizioni e preghiere su richiesta e «le persone che hanno poco in comune con la Chiesa ne sono particolarmente attratte».
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