sabato 2 agosto 2014
«La misericordia divina è un sole ardente che penetra i più piccoli atomi». Parole di potenza religiosa e poetica assoluta. In Dante amore muove il sole. Qui sole e misericordia combaciano. L'essenza divina è la misericordia. L'autore conosce i libri degli egizi, la mistica cristiana, l'atomismo del mondo greco e latino, attinge alla sua tradizione, culturale, forse la più alta conosciuta dall'umanità: la sapienza iranica dei Magi. Attar, il più grande, con Rumi, dei grandi poeti mistici sufi, vissuto nel 1200, morto in un assalto mongolo alla sua città natale, è un persiano. Fonde la religione musulmana con la spiritualità più profonda e alta, scrive un'opera meravigliosa, un classico del mondo non occidentale, La lingua degli uccelli. Un convegno in cui tutti i volatili si uniscono alla ricerca del mistero ultimo del creato. Nelle voci dell'upupa, del pappagallo, del pavone, del falco, che spiccano il volo verso il loro Signore, il Simorgh, l'uccello mitico della mitologia iranica, il poeta rappresenta un viaggio iniziatico dell'anima verso il mistero divino. Il cui segreto, inarrivabile anche agli uccelli, esseri celesti e vicini allo spirito, è una misericordia che invade e irrora tutta la realtà, in ogni microscopico atomo. La potenza infinita di Dio è nella natura infinita della sua Misericordia.
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