domenica 14 settembre 2003
La memoria? Servirebbe a chi dice che "Mussolini non ha mai ucciso nessuno e agli avversari offriva le vacanze gratis". È un personaggio importante? Fa lo stesso. Anzi è peggio. Ma serve anche all'"Unità" di venerdì, che titola a tutta copertina "Berlusconi come Mussolini"! Davvero? Te lo chiedi anche, guardando più vicino, se su "Liberazione" (12/9) leggi questo titolo: "Bush e Bin Laden: una lotta tra simili". Assimilazione oltre il segno. E pare troppo, quanto a difetti di memoria, leggere ieri ("Secolo d'Italia", p. 10: "Cile: trent'anni di menzogne") l'esaltazione del golpe cileno del 1973 come "ristabilimento dello stato di diritto", che sorvola allegra su torture e condanne a morte. Ancora ieri, tornando all'"Unità"(p. 28), difetto di memoria e di professionalità al limite del falso. Un lettore da Sestri Levante segnala che ha "visto sulla prima pagina la fotografia dei martiri del fascismo", e continua: "pensando che sia importante non dimenticare nessuno, ho notato che c'era quella di Don Morosini che fu ucciso, se non ricordo male, a metà del 1929". Che dire? Due cose. Primo che Don Giuseppe Morosini fu fucilato dai nazifascisti nel 1944. Secondo che la sua foto su quella prima pagina (12/9) non c'era! Lettera inventata o è solo saltato un "non"? Memoria corta o anche bugiarda? Lunga invece, e orientata "al futuro", sempre ieri, sempre "Unità", quella di Vittorio Foa che racconta le sue lotte e la sua "libertà di pensare per gli altri". Detto da lui, nessun sospetto. Ma quel "pensare per gli altri", sull'"Unità", non deve voler dire "pensare al posto di tutti gli altri". Da quelle parti non si sa mai. La storia è, o no, maestra di vita?
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