sabato 4 luglio 2015
Cosa è la pace? Forse questa lunga fila di faggi che danzano nel vento e le canne scapigliate che si piegano sull'acqua. Forse questo silenzio di una campagna abbastanza lontana dalla città perché non arrivi quel suo rumore sordo e continuo che pare dica: ti riprenderò.La signora che compiva ieri 80 anni ha chiamato i suoi amici per offrire loro quest'ora di serenità, così rara al nostro tempo, da indurre gli ospiti a parlare quasi sottovoce per non distruggere l'incanto. Un suonatore d'organo passa le dita sapienti e veloci su un piccolo piano al riparo di una tenda. Tutto ha il fascino del casuale, appena proposto, non voluto, quasi scelto da ciascuno a seconda della propria sensibilità.Anche il pane, i dolci, il vino sotto i rami di un alto leccio sembrano essere lì per caso, senza pretesa di essere goduti. D'improvviso due grandi nuvole grigie prendono posto nel nostro cielo, piano, senza alzare il vento. Il ragazzo accenna a un'aria di Mozart, i faggi riprendono a scuotere le foglie leggere. Passa alto un aereo entrando veloce nella nuvola più scura e con il suo grido rompe l'incanto riportando a questo piccolo mondo di un giorno le realtà dolorose e feroci di ieri e di oggi.La Grecia – nostra antica madre d'arte, di filosofia, di storia dell'uomo – conta gli ultimi denari rimasti e vede con ansia il proprio futuro. A sud del Mediterraneo, dove è nata la capacità di trasmettere bellezza e conoscenza, si distrugge ciò che era stato costruito con amore dalle civiltà antiche. Ed ora si devono abbandonare le splendide spiagge della Tunisia perché un giovane cerca la morte, sotto la promessa dell'Isis che avrà il paradiso se ucciderà.Dove trovare riparo e sicurezza, dove vivere quando il mondo sta cambiando sotto i nostri occhi? Le battaglie degli anni trascorsi le abbiamo perdute, anche dopo averle vinte sul territorio, perché dopo avere liberato i popoli dai dittatori e portato soccorsi materiali non abbiamo saputo offrire loro reale collaborazione, né accompagnarli con pazienza sulla lunga via della democrazia. Ce ne siamo andati, stanchi e sconfitti dalla stessa nostra vittoria.
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