venerdì 12 maggio 2017
In una chiesetta ai Quartieri Spagnoli di Napoli c'è una Madonna onorata da molti ex-voto. Da quelle parti per lavoro, mi ci imbatto per caso. Le chiedo cortesemente - so che ha ben altro a cui pensare - se può dedicare uno sguardo a una certa faccenda, che da madre ho molto a cuore.
Nel giro di qualche ora la faccenda arriva a soluzione. Corro subito a ringraziarla. So di non meritare tanta materna sollecitudine, ma il cuore vola.
Esterno incautamente la mia felicità con un negoziante del vicolo, il quale chiama subito la moglie, che a sua volta allerta le vicine e altri negozianti e chiunque si trovi a passare di lì. Una piccola folla commossa e festante a cui mi tocca raccontare e ri-raccontare quello che è capitato, e a cui viene dato senza alcun dubbio il gran nome di "grazia".
In cambio mi viene detto della volta in cui quella Madonna dispensatrice di aiuti e consigli venne rubata da due mariuoli. Si inoltrarono con il sacro bottino nel ventre della Napoli ipogea. Ma a ogni passo che facevano lei diventava sempre più "chiatta", finché per il gran peso dovettero abbandonarla.
So bene che la fede non ha bisogno di grazie e miracoli, perché è una grazia essa stessa. Ma questa piccola storia di devozione volevo raccontarla.
Non manco mai quando passo da Napoli di inerpicarmi da Toledo per portare un saluto a quella Madre generosa.
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