giovedì 3 marzo 2016
Ci sono giorni da ricordare. Gianluca ne ha tanti: la prima volta che è andato in bicicletta, la prima vacanza, quando i suoi genitori gli hanno dato la possibilità di studiare, le sere che lo hanno aiutato a ripetere, a scrivere. E poi ieri, il grande giorno, quando davanti a tutti quei professoroni ha iniziato timido a parlare di Medea. La lingua pian piano s'è sciolta, la discussione è entrata nel vivo ed eccolo, Gianluca, a parlare di Euripide, di Pasolini, del genio e dell'arte, di quanto si può amare un figlio e di come si può arrivare a ucciderlo. Gianluca oratore, Gianluca che commuove, chi l'avrebbe mai detto.Ci sono giorni da ricordare. L'Università di Palermo ne ha uno: è ieri, il grande giorno in cui Gianluca Spaziani, un ragazzo affetto da sindrome di Down, ha discusso la sua tesi di laurea in Lettere con una dissertazione sulla riscrittura pasoliniana della Medea di Euripide. «Oggi ancora di più sono orgoglioso di essere il rettore di questa istituzione – ha detto Fabrizio Micari –. Gianluca ci ha dato una grande lezione sul valore della volontà e dell'impegno e ha aperto nelle nostre aule uno scorcio di cielo azzurro». In quelle aule, però, c'è stato spazio, c'è stato tempo per Gianluca. Ci sono stati docenti disposti ad accogliere, ascoltare, credere. C'è stata una scuola disposta a mettere da parte spiegazioni ed esami e a concentrarsi sulla crescita personale di un allievo. Gianluca è arrivato all'università con una grande passione per il teatro e la certezza di ritirarsi al primo anno a causa dei suoi limiti. La buona università ieri gli ha consegnato la laurea. Una grande lezione per tutti.
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