giovedì 7 febbraio 2019
In questi anni in cui siamo stati abituati a sentir denunciare – fondatamente o meno – di compensi sproporzionati o senza giustificazione provoca un certo effetto la notizia di chi rinuncia a una parte della propria indennità di carica, per realizzare qualcosa per la propria comunità. In un piccolo paese dell'entroterra agrigentino, Santo Stefano di Quisquina, dalla riduzione della "retribuzione" del sindaco, degli assessori e del presidente del consiglio comunale è stato possibile acquistare e adeguare i locali nei quali è stata realizzata la nuova mensa scolastica per gli oltre 150 alunni della scuola primaria dell'istituto comprensivo "Maestro Panepinto". L'acquisto e l'adeguamento dei locali è stato possibile con i 54.000 euro accantonati negli anni 2016 e 2017 grazie all'indennità per sindaco, assessori, presidente del Consiglio e la rinuncia del gettone di presenza dei consiglieri comunali nel primo mandato dell'amministrazione guidata da Francesco Cacciatore (lista civica "Avanti con progetto comune"). Con i fondi accantonati nel 2014 e 2015 era stato acquistato uno scuolabus. Nei menù che verranno serviti e preparati per i bambini della scuola primaria "Panepinto" particolare attenzione verrà prestata alla qualità e alla salubrità dei prodotti, nella maggior parte a "chilometro zero".
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