sabato 29 luglio 2017
D'estate i raggi dal sole al tramonto si fanno più decisi, di un bagliore più intenso, quasi a dire: non temere torno domani. Alla sua promessa l'erba dei campi si agita, si muovono i piccoli fiori che nella luce del giorno sembrano essere senza colore ed ora si scoprono portatori di bellezza. Il bosco sospira mentre nuvole scure rompono la gloria del sole. La notte non arriva come castigo, ma lentamente ci abitua al suo differente colore: sul mare ci regala la luminosità diffusa che viene dal profondo dell'acqua, mentre fra le montagne qualche cima disegna ancora il suo profilo nel cielo. Ho visto il tramonto nel deserto: il sole scende a precipizio con la forza del dio della luce e sembra di sentire il suo grido e la sua ira. Qui, nel Trentino il sole conteso tra le cime grigie e rosate della dolomia ci porta lentamente al suo tramonto, quasi ci prendesse per mano ad affrontare il buio della notte. Così mi è sembrato incontrando gli anziani di una casa di riposo della mia valle, vicini uno all'altro nelle loro carrozzine a godersi l'ombra e l'aria di un giardino dipinto dai colori dei cespugli fioriti. Il vecchio capitano di navi sembrava ascoltare ancora il grido del mare d'Africa che aveva attraversato per tanti anni combattendo con le tempeste, con il vento, con il timore dei suoi marinai. Le signore con i capelli bianchi che prendevano al sole riflessi d'argento, parlavano piano tra loro. Altri in silenzio guardavano riflessi nei rami del bosco lontano la vita di un tempo, i volti degli amici, il ricordo di chi avevano amato. Non era una pace rassegnata che regnava tra loro, perché le Assistenti leggevano a voce alta le notizie del giorno, li accompagnavano in macchina a conoscere i paesi vicini, gli orizzonti più alti, i due laghi, oggi diventati preziosi, attorniati da giovani piante di mele. Non è questo perdere la vita, ma accompagnarla con dignità e una nuova dolcezza fino all'ultimo tramonto dal sole. Ora devo andare. Qualcuno mi lascia un sorriso, ma sono io a dire grazie per avermi fatto conoscere quell'accettare sereno degli anni dove la fatica del lavoro, la pena di ogni giorno nell'affrontare i1 mondo, il dolore della perdita dei propri cari, l'affanno dal futuro, è finalmente dimenticato. Solo l'oggi è presente dove la carità fatta d'amore fa loro scoprire quanta ricchezza trattiene con se ogni essere che abbandona il valore della propria esperienza ad arricchire l'umanità. Il bene che lasciamo non va mai perduto, resta nel miracolo del nostro esistere, come quando scopriamo nei nostri piccoli nipoti il colore degli occhi di un antico nonno, o i capelli chiari di una foto del Novecento quando la bisnonna cantava alla vita.
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